memento
MONOCROMO
Mac Adams
Mario Giacomelli
Ferdinando Scianna
Franco Accursio Gulino
Mark Kostabi
Piergiorgio Branzi
Antonin Kratochvìl
Flavio Tiberti
Fulvio Magurno
Guido Quadrio
Enzo Sellerio
Herbie Knott
Luciano D’Alessandro
Impronte e sfuggevoli frammenti emergono senza preavviso nella nostra mente.
Intimi momenti colmi di nostalgia ormai irripetibili.
Traumatici eventi come spettri scaricano sul nostro petto il fardello della loro fatica.
I ricordi diventano spesso oggetto di condivisione, un modo per esorcizzare i fantasmi del passato e donare, allo stesso tempo, una parte intangibile della propria esperienza, della propria essenza, del proprio essere.
È significativo come dinamiche sintattico-narrative e cognitivo-espressive si incontrano spontaneamente con la volontà di proiettare il proprio pensiero in bicromia, creando in questo modo una finestra sulla sensibilità e sulla percezione dell’autore di uno scatto o di una tela.
Esprimere in bianco e nero diventa vitale necessità:
- di purificare l’immagine donandogli un significato intrinseco colmo di
valori misteriosi ed eloquenti come
uno sguardo animato da mille significati o da pensieri invisibili celati tra
una riga e un’altra;
- di arrivare ad un linguaggio formato da presenza e assenza di luce, fatto
di vuoti e di pieni, di geometrie
spigolose e rotonde;
- di provocare una sospensione spazio-temporale in cui emergono entità impresse nell’atto di affermare la propria ragione nel micro e nel macro mondo.
Rappresentare in bianco e nero è come scolpire la superficie del reale in profondità fino a rivelare solo gli aspetti più salienti, densi e schietti della fitta trama sensoriale del ricordo.
Anthony Francesco Bentivegna